Pubblicato il 05 nov 2013
Parole scritte sul nostro corpo che dileggiamo e a volte pure cerchiamo di regalargli moltitudini fluenti che scorrono in un fiume vorticoso come il fiume dei ricordi, dei richiami, forse dei desideri, ma in cui a volte ci riconosciamo come entità reale.
Autore: Ciro De Novellis
ATELIER
Manifestastione Artistico cultuale di canzoni, musica, pittura, poesia, Organizzata dall’Associazione ACLI Campi Flegrei con il patrocinio del Comune di Pozzuoli.
Direttore Artistico Ciro De Novellis
Partecipazione straordinaria di Stella Brignola( voce,) e di Rosario Attanasio (Musica).
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La vedova nera
‘O SILENZIO
Procida
I sogni di un poeta
Pubblicato il 09 aprile 2013
Noi siamo un’esplosione senza fine.
Evade la mia mente come il vento
come a tornare indietro nella storia
e ripercorro tutto in un momento
fino alla terra che mi generò.
Implodo e mi ribello dal criterio
Non spero più per me di cose belle
Discernere l’agire al desiderio
Non voglio più rincorrere le stelle
Anche se resterò dentro un confine.
Controcorrente implodere e morire
Non voglio più rincorrere le stelle.
Rione Terra
Pubblicato il 19 gen 2013
Il sacco del Rione Terra fu la bestemmia del popolo flegreo. Oggi a distanza di 40 anni io spero ancora che questi miei versi diventino una inutile e anacronistica rabbia verso quel popolo che nonostante tutto continuo ad amare. A tutti coloro che furono costretti all’esodo persino dall’area flegrea e che non fecero più ritorno ritenendo opportuno restare in altre terre, dico di non biasimare la TERRA giacché è l’uomo che opera nella gloria e nel detrimento. Siate fieri della vostra genia.
‘E LEGNASANTE
Napoli
Desiderio
Io posso vedere le stelle del firmamento ma non posso esplorare il mistero della vita. Uomo! Solo quando sarai al cospetto del buio più profondo, dell’abisso senza confini, potrai vedere la luce nel suo splendore. Solo quando ti sarai prostrato ai suoi piedi, e ti sarai svuotato di ogni tuo ego, allora potrai capire cos’è la donna. Donna, donna, sembra il suono di una grande campana DON–NA, DON–Na, che va lontano e non lo puoi fermare. Oppure sembra l’anagramma del DNA, la catena della vita. E la donna è proprio questo, la catena della vita e quando l’avrai capito, tu che sei piccolissimo e che vivi ai piedi della grande montagna, potrai raggiungerla, ma solo per venerarla, perché lei è la donna, lei è la madre, lei è la madonna. È il chiarore della luce eterna, l’immagine visiva della sua bontà, ma quel chiarore ti può accecare se non lo osservi dal buio.