SASA’ DI NATALE / LA MIA ANIMA FLEGREA

Pubblicato il 27 lug 2015
Salvatore Di Natale è nato a Napoli ed è vissuto in Tunisia fin dagli anni sessanta. Nella città di Napoli a completato gli studi e si è laureato all’Istituto Orientale in Letteratura Francese.
Ha pubblicato con gli editori Enaudi, Garzanti, Campanotti, ecc.. È autore di testi teatrali ed ha creato molti eventi formativi da solo o con “amici”.

La pratica della traduzione (da Baudelaire a Mallarmé, da Dante a Montale) è stata una costante della ricerca poetica di Salvatore Di Natale. Traduzione intesa, ovviamente, come appropriazione/ricreazione del testo “illustre” da parte del poeta-traduttore. Riscrittura, quindi, più che traduzione tal qual col tempo, Di Natale ha seguito tale procedimento anche nella sua rivisitazione dei propri testi in versi. Autocommento, intertestualità, pastiche ironico? L’autore stesso esita nell’etichettare codesta modalità di scrittura.

ATELIER / Ernesto Restucci

Pubblicato il 25 nov 2013
“Regalami un Sorriso” è una richiesta d’amore. Si può mai definire l’AMORE quale espressione più pura di ciò che è la vita? Prima ancora di un embrione, prima ancora di un essere monocellulare, l’unità fondamentale della vita è l’AMORE. La richiesta d’amore desrive la forma del pensiero di questo fondamentale sentimento

ATELIER / Cinzia Di Francia

Pubblicato il 25 nov 2013
L’albero del bene e del male è un melo che fiorisce a Damasco, una primavera che non si può fermare, né con la forza, né con la sopraffazione. È un albero che ci ricorda quanto sia difficile stabilire ciò che è bene e ciò che è male, fiorisce, e il candore intenso dei fiori rappresenta l’innocenza delle idee e la loro rinascita.

ATELIER / LUCA PASQUALE PAOLELLA

Pubblicato il 14 nov 2013
Nella filosofia classica fino all’ idealismo essenza ed esistenza sono distinte fra loro: l’ essenza è l’ essere universale e necessario quale pensato dall’ intelletto; l’ esistenza è l’ essere particolare e contingente quale si attua concretamente nella realtà ed è oggetto di esperienza. Perciò tu dici a te stesso “–Datti un limite, non un traguardo. Un limite alla negligenza. Non un traguardo, alla volontà —
Luca Pasquale Paolella parla e ti regala la sua poesia con tutti i sensi che Dio ci ha dato, persino il tatto coinvolge quando “cantando” (ma qui non ci vorrebbero le virgolette) accarezza l’aria e la tocca come se stesse toccando i tasti del pianoforte. Quando scrive lo fa in corsivo e la musica la trasmette dalle mani alla penna fino a creare un pentagramma di emozioni. La Poesia!

ATELIER / Michele Fragna

Pubblicato il 05 nov 2013
Parole scritte sul nostro corpo che dileggiamo e a volte pure cerchiamo di regalargli moltitudini fluenti che scorrono in un fiume vorticoso come il fiume dei ricordi, dei richiami, forse dei desideri, ma in cui a volte ci riconosciamo come entità reale.